Post

Intervista a Carla Rossi

Immagine
Estragone e Vladimiro si chiudono volontariamente in gabbia, la gabbia dell’attesa di chi mai arriverà. Riflettono, sviscerano profonde problematiche esistenziali ma sempre con la leggerezza, la spontaneità e l’involontaria comicità dell’uomo comune, non a caso sono due barboni.  Ad arricchire la scena ci sono Pozzo (Riccardo Barbera),un ricco possidente che porta legato a una corda il suo servitore Lucky (Roberto Serpi). Pozzo è cinico, disilluso, sprezzante e se in un primo momento appare spregevole per il modo in cui tratta il suo schiavo Lucky, una volta appreso che lo schiavo è tale per una sua decisione, Pozzo assume sembianze più umane. È il volto di Pozzo/Riccardo Barbera a parlare ancora prima della sua voce, con un’interpretazione che incarna alla perfezione l’assurdità della condizione umana, mentre per Lucky è il contrario, la voce risulta essere confortante, un abbraccio che scalda e che evoca momenti gradevoli, spensierati. Una voce che porta con sé più di quarant

Stupeur et tremeblesments

Immagine
Bello. Amaramente bello. A tratti comico. Beckett ci incolla alla poltrona, trasforma ogni spettatore in protagonista, irride le masse plaudenti rendendole coscienti del loro precario equilibrio mentale perché sul palco non c’è solo Estragone e Vladimiro ma ci siamo noi. Ci poniamo le stesse domande dei protagonisti, ridiamo di noi stessi, cerchiamo di rendere meno ineluttabile la vita attraverso lo scherno, torniamo seriosi e riflettiamo perché solo così si può eludere la follia dell’attesa, delle domande sul perché siamo nati, perché esistiamo, per aspettare cosa o chi? Felice della Corte e Pietro De Silva  rendono egregiamente ogni sfumatura emotiva dei due protagonisti, i barboni Estragone e Vladimiro. Felice Della Corte, con la sua napolenità, veste l’ironia di Beckett con abiti nuovi, costruendo un personaggio pluridimensionale pur nella sua inamovibilità mentre Pietro De Silva è il perfetto contrappunto con la sua dilagante parola in cui l’attesa diventa angoscia fin